Descrizione
Con l’arrivo di un nuovo inquilino nella pensione tutti gli equilibri saltano e questa storia diventa lo scenario di un giallo che, come sempre ci ha abituati lo scrittore belga, si gioca soprattutto fra le nefandezze della mente.
«Certe volte aspettava con un’impazienza che rasentava l’angoscia quell’improvvisa lacerazione dell’aria provocata dallo scoppio di voci di duecento bambini che si riversavano fuori dalle aule per la ricreazione. Sembrava quasi che tutte le mattine, pochi istanti prima di quel fuoco d’artificio sonoro, regnasse un silenzio più profondo, come se l’intero quartiere fosse in attesa.»
«Un giallo da non perdere, da rimanerci incollati e capire chi e cosa spingono noi umani a mandare all’aria quello che saremmo potuti essere, che – forse – siamo.» – Sara Annicchiarico per Maremosso
«Lo ucciderò». Non pensa ad altro Élie, da quando, nella pensione della signora Lange che è ormai diventata il suo rifugio e la sua tana, è arrivato Michel. Ventidue anni, capelli scuri e lisci, gli occhi di un nero profondo, la carnagione olivastra, Michel è il rampollo di un’agiata famiglia romena, ha la stanza migliore, viene nutrito e coccolato, e tutte le sere raggiunge nei bar di Liegi un gruppo di connazionali. Élie invece ha una zazzera rossiccia e crespa, labbra carnose e occhi sporgenti che lo fanno assomigliare a un rospo; sbarcato tre anni prima dalla natìa Vilnius per preparare un dottorato in matematica, occupa una stanza che non può permettersi di riscaldare, mangia pochissimo, esce di rado, non ha amici. Per Michel, convinto com’è che tutti debbano amarlo, non è stato difficile sedurre la figlia della signora Lange, quella Louise nella cui schiva presenza Élie ha sempre trovato «un che di dolce, di rasserenante». E lui, Élie, se n’è accorto, perché una sera li ha visti baciarsi – e perché li guarda, ogni pomeriggio, dal buco della serratura, inorridito e affascinato al tempo stesso. Sì, deve fare giustizia Élie, deve eliminare quell’intruso che è venuto a sconvolgere il suo quieto universo. Quell’uomo «felice in tutto e per tutto, sempre e comunque, in ogni momento della giornata». E lo farà – o almeno crederà di averlo fatto. Ma, ventisei anni dopo, in un paesino minerario dell’Arizona, se lo ritroverà davanti…