FURTO DEL MILLENNIO. COME LA CINA HA TUR

18.90

Autore: MENGOLI MICHELE; SCACCIAVILLAN
Editore: PIEMME
Collana: SAGGI PM
ISBN: 9788856690002
Pubblicazione: 26/04/2023

Disponibile su ordinazione

COD: 9788856690002 Categoria:

Descrizione

Cosa c’è dietro la crescita vertiginosa della superpotenza cinese?
Lo sviluppo economico di cui ha goduto la Cina negli ultimi decenni è anche il risultato di un vero e proprio saccheggio ai danni del patrimonio di know-how occidentale, comprato con cambiali fasulle, acquisito attraverso joint (disad)ventures o molto più spesso rubandolo con attacchi hacker, corruzione, ricatti. È tempo di aprire gli occhi.

Per Fabio Scacciavillani e Michele Mengoli, negli ultimi trent’anni la Cina ha commesso un furto epocale a danno dell’Occidente, sedotto, derubato e non abbandonato, ma sfruttato con lungimirante e criminale determinazione. I metodi utilizzati sono molteplici: frodi, truffe, spionaggio, hacking, appropriazione indebita, trasferimenti coatti di tecnologia, furti di know-how, dumping, ricatti, estorsioni, guerra ibrida, disprezzo per le regole commerciali e la tutela dei brevetti, violazioni dei trattati, contraffazioni su vasta scala. Una serie di colpi sempre più audaci -?? messi a segno in pieno giorno, sotto gli occhi distratti o appannati delle vittime e con la complicità di potentati occidentali – che trasformano l’analisi economica e geopolitica degli ultimi anni in una spy story dai mille colpi di scena. Il furto del millennnio racconta con dovizia di particolari e documentazione i comportamenti sleali del regime comunista di Pechino, rintracciandone l’origine nell’umiliazione inflitta al Celeste Impero dalle potenze occidentali tra l’Ottocento e gli anni Cinquanta del secolo scorso. La successiva e inarrestabile rinascita, prima militare e poi economica, della Cina si è basata su metodi truffaldini, ed è giunto il momento di aprire gli occhi davanti al più gigantesco furto nella Storia dell’Umanità. Siamo ancora in tempo per invertire la rotta e recuperare almeno una minima parte del bottino sottratto all’Occidente, alle economie di mercato, alle società aperte, alle loro imprese, alle loro istituzioni, ai loro cittadini, scienziati e ricercatori.